デ・サンクティスの「神曲」批評

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  • Critica di De Sanctis sulla "Divina Commedia"
  • デ サンクティス ノ シンキョク ヒヒョウ

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抄録

In questo articolo, gli autori vogliono riassumere l'analisi e l'interpretazione che il De Sanctis, gran critico dell'ottocento, faceva sulla Divina Commedia di Dante, considerando "La Commedia"(il capitolo VII della sua "Storia della letteratura Italiana" nel 1870)come l'ultima perfezione della sua critica sul capolavoro dantesco, e riferendosi occasionalmente ad alcuni altri saggi suoi. La sua logica e tracciata come segue : (1)Il De Sanctis vede nella Commedia un'unita delle due grandi tendenze letterarie precedenti a Dante : l'una popolare e l'altra degl'inettetttuali, ambedue impedite di svilupparsi per le loro astrattezze, cioe astrattezza della scienza e quella dell'ascetismo. La Commedia le ha sintetizzate e liberate dall'astrattezza, realizzando artisticamente il Medioevo in totale. (2)Secondo il De Sanctis, pero, tale realizzazione non e mal l'intento del poeta, che ha desiderato una divulgazione della scienza o della filosofia d'allora nella forma tradizionale e popolare della "Commedia della anima", una specie di enciclopedia dommatica. Qui dunque esiste una contraddizione tra l'intento e il fatto, meglio, il fatto supera l'intento. (3)L'elemento dissolvente di questa contraddizione, il De Sanctis l'attribuisce al genio di Dante, alla sua altissima intuizione poetica ; concretamente, al fatto che il poeta e divenuto se stesso il protagonista del poema. (4)Dante vivo penetra e viaggia per l'altro mondo, osservandone le nature, i demoni, gli angeli, e parlandovi con i personaggi dannati o beati. La Commedia e, percio, l'altro mondo visto da questo mondo. D'altra parte, i personaggi nel mondo ultraterreno, dagli sguardi e dalle parole di Dante, fanno rinascere le loro ricordanze terrene per un istante ; tutte le passioni, tutti i drammi di questo mondo, cioe la realta d'Europa nel Medioevo, riappariscono e si sviluppano vivacemente nell'eternita immobile dell'altro mondo. La Commedia e, percio, anche questo mondo visto dall'altro mondo. (5)In questa reciproca illuminazione dei mondi, il De Sanctis trova l'essenza della fantasia dantesca e la sua grandezza incomparabile, perche anche il mondo ultraterreno aveva una realta solida negli spiriti medievali e sarebbe stato impossibile il realizzare in totale il Medioevo europeo senza unire questi due mondi nel modo organico. Nell'ultima parte di quest' articolo, gli Autori aggiungono un sommario della "Francesca da Rimini" di De Sanctis, un suo saggio scritto nel 1869, per conoscere il suo metodo di critica in concreto.

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