アルフィエーリの『フィリッポ』とトリノの現実

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  • Il Filippo di Alfieri e la realta torinese
  • アルフィエーリ ノ フィリッポ ト トリノ ノ ゲンジツ

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抄録

Alfieri concepi il Filippo il 27 marzo 1775. Nella Vita, egli racconta di aver tratto l'idea dal Don Carlos dell'abate Saint-Real, ma dalla lettura di "piu anni prima". Pare inverosimile che l'idea gli sia venuta spontaneamente, da un ricordo un po' lontano, senza alcun stimolo esterno. Tale spiegazione della genesi del Filippo non sembra sufficiente e risulta plausibile ipotizzare che ci siano stati altri fattori. Il Filippo e una tragedia ambientata nella Spagna del sedicesimo secolo; il re Filippo persegue il figlio Carlo e lo costringe a uccidersi. L'opera e stata composta nel corso di quindici anni e ha subito non poche modifiche nelle varie fasi della rielaborazione. Tradizionalmente, il personaggio centrale e considerate quello di Filippo, in virtu della rappresentazione cupa e compassionevole. Invece l'autore del presente saggio rivolge l'attenzione alle prime caratterizzazioni di Filippo, le quali, non destando compassione nel lettore, fanno pensare che l'impianto del Filippo sia stato fortemente condizionato dall'atteggiamento polemico dello scrittore contro la monarchia. Questo aspetto merita particolare attenzione nel nostro contesto, poiche all'epoca della concezione del Filippo il governo torinese si trovava in una situazione assai confusa, alla cui origine c'era un problema interno alla casa sabauda. Nel 1773 il re Carlo Emanuele III mori e gli succedette sue figlio Vittorio Amedeo III. La successione non pote non provocare problemi, poiche la relazione fra i due era stata segnata da un gesto irreparabile : il padre aveva escluso il figlio dagli affari giudicandolo ancora inaffidabile; il figlio aveva covato rancore nella sua "corte alternativa", circondato da cortigiani a loro volta emarginati dalla scena politica. Appena salito al trono, il nuovo re sciolse il governo e ne formo uno nuovo con i suoi favoriti. Ma il sistema non funziono bene e il re fu costretto a modificare subito la sua linea politica. Nonostante Alfieri abbia vissuto un periodo cosi delicato a Torino, non ne fa menzione in nessuna parte della Vita. Questo, tuttavia, non va necessariamente considerato come totale indifferenza alle vicende dello Stato : si puo cogliere infatti da una sua opera pubblicata postuma quale interesse egli rivolgesse al disordine politico di allora. L'opera si chiama l'Esquisse du jugement universel e rappresenta scene del Giudizio Universale. Alcune anime della Premiere Session sono identificabili con gli uomini di governo. Le loro descrizioni caricaturali dimostrano che Alfieri guardava al governo torinese con occhi cinici ma sicuramente interessati. Davanti a tale situazione, egli ebbe modo di saggiare la fragilita del sistema monarchico. Rimane ancora irrisolto il problema della datazione dell'Esquisse, la quale oscilla fra il dicembre del 1773 e gli inizi del 1775, ma e sicuro che il Filippo fu concepito poco dopo. Forse non fu un caso che in quel momento tornasse alla mente del poeta il dramma di Don Carlos che aveva letto "piu anni prima" : Alfieri potrebbe aver preso spunto dalla realta torinese, la quale doveva ricordare un'altra tragica relazione fra il re e il principe del romanzo francese. E se la concezione del Filippo e legata all'amara realta torinese, risulta comprensibile l'insufficiente spiegazione nella Vita. Al momento della stesura della Vita, Alfieri aveva gia superato la stagione di aspra polemica contro la monarchia : voleva tacere la storia nera del regno sabaudo per non offenderne l'onore.

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