ヴィットーリオ・デ・シーカの二つの変身 : ファシスト政権下の映画スター

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  • Due metamorfosi di Vittorio De Sica : un divo cinematografico del Regime
  • ヴィットーリオ デ シーカ ノ フタツ ノ ヘンシン ファシスト セイケン カ ノ エイガ スター

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抄録

<p>Vittorio De Sica era il divo piu popolare nel periodo fascista, chiamato il ventennio nero, e noto anche come l'epoca dei "telefoni bianchi nella storia del cinema italiano. In questo saggio, esaminero i vari discorsi cinematografici da High politics (politico, economico) a Low politics (film comici, riviste cinematografiche, pubblicita dei film), mettendo a fuoco un attore-regista ossia De Sica; infatti suppongo che attorno alla sua presenza sullo schermo ci sia la possibilita di rileggere la realta' della cultura di regime. L'esordio di De Sica come attore cinematografico fu "Il processo Clemenceau" nel 1918. Ma, prima di avere successo nel cinema, la sua carriera prese avvio nel teatro. La spinta alla celebrita come attore cinematografico avvenne con il ruolo di Bruno in Gli uomini, che mascalzoni ! di Mario Camerini (1932), dove canto Parlami d' amore, Mariu. L'anno 1932 fu decisivo per De Sica, oltre a raggiungere la celebrita, nella parte di Bruno ottenne anche il suo carattere di "gran bravo figlio italiano" (la sua occupazione era quella di modesto autista), che mantenne come sua immagine durante tutti gli anni trenta. Ma non dimentichiamo che un altro carattere, l'uomo galante di alta borghesia, nacque da Due cuori felici di Baldassare Negroni dello stesso anno in cui recito Mr. Brown. De Sica fu bravo in entrambi i diversi caratteri:proprio per questo e, rispetto agli altri attori contemporanei, figura piu significativa e piu complessa ad esempio di Amedeo Nazzari, che interpreto esclusivamente protagonisti eroici. L' industria cinematografica produsse una grande quantita di commedie che i critici battezzarono "telefoni bianchi". Ma cosa era esattamente il genere dei "telefoni bianchi"? In verita questo nome non indica un genere in senso stretto hollywoodiano, ma piu correttamente si tratta di un termine che la critica comincio a usare dalla meta degli anni trenta. L'espressione "telefoni bianchi" indicava tutti quei film commedia nei quali compariva una scenografia in stile art deco realizzata in modo che un telefono bianco brillasse. I protagonisti abitavano in saloni lussosi, indossavano abiti alla moda, guidavano l'automobile e parlavano ai "telefoni bianchi". Percio in questo tipo di film, lo schermo divenne la vetrina dove furono esposte le merci. Certamente il mondo dei "telefoni bianchi" esisteva solo sullo schermo e fu lontanissimo dalla realta quotidiana degli spettatori contemporanei. Per questo i critici neorealistici del dopoguerra lo criticarono violentemente, la denominazione "telefoni bianchi" divento il simbolo della falsita del Regime. Anche adesso la maggior parte degli studiosi ritiene che gli spettatori dei "telefoni bianchi" fuggivano nel mondo di sogno dello schermo per dimenticare la loro vita oppressiva sotto la dittatura. Tuttavia dobbiamo acutamente esaminare la fruizione del pubblico. Nonostante il mondo artificiale di "telefoni bianchi" fosse evasivo, e pericoloso concludere immediatamente che gli spettatori lo accettassero senza riserva, privi di spirito critico. Supongo che la comunicazione tra il pubblico e questo mezzo non sia stata cosi omogenea come gli studiosi pensano. Per analizzare il loro rapporto con il cinema esistono due opere fondamentali, il signor Max di Camerini (1937) e Daro un milione dello stesso regista, in cui De Sica recito i due caratteri simultaneamente. In queste due commedie, De Sica viola il confine di due ceti (piccola-media borghesia e alta borghesia ne il signor Max, lumpen proletariato e un miliardario in Daro un milione), oscillando tra "un bravo figlio" e "un uomo galante". In queste due opere De Sica ci mostra due forme di metamorfosi, e attraverso le quali ispira agli spettatori i vari tipi di comunicazione attiva e complessa, in</p><p>(View PDF for the rest of the abstract.)</p>

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