駐日イタリア公使ラッファエーレ・ウリッセ・バルボラーニ伯爵と明治政府との条約改正交渉について(1879年)

書誌事項

タイトル別名
  • IL CONTE RAFFAELE ULISSE BARBOLANI E I NEGOZIATI DI REVISIONE DEI TRATTATI COL GOVERNO MEIJI (1879).
  • 駐日イタリア公使ラッファエーレ・ウリッセ・バルボラーニ伯爵と明治政府との条約改正交渉について(1879年) : 日伊両国の未刊行公文書を中心に
  • チュウニチ イタリア コウシ ラッファエーレ ・ ウリッセ ・ バルボラーニ ハクシャク ト メイジ セイフ ト ノ ジョウヤク カイセイ コウショウ ニ ツイテ(1879ネン) : ヒイリョウコク ノ ミカンコウ コウブンショ オ チュウシン ニ
  • ─日伊両国の未刊行公文書を中心に─
  • UN’ANALISI DELLE FONTI DIPLOMATICHE INEDITE ITALIANE E GIAPPONESI

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抄録

<p>Il Conte Raffaele Ulisse Barbolani (1818-1900) fu un diplomatico italiano di alto livello, nato il 13 agosto 1818 a Cesapiana di Colledimacine, in provincia di Chieti, da un ramo cadetto, trasferitosi in Abruzzo, della famiglia gentilizia toscana dei Barbolani di Montauto.</p><p>Non ancora trentenne, il conte Barbolani iniziò la carriera diplomatica tra le fila della burocrazia borbonica nel Ministero degli Affari Esteri del Regno delle Due Sicilie, dove era entrato con regolare concorso nel 1847. Dopo incarichi importanti svolti presso numerose sedi in Europa e nel mondo per conto del governo borbonico, essendo sospettato di avere contatti col Regno di Sardegna e Casa Savoia, nel 1859 fu trasferito in Brasile in qualità di Incaricato d’Affari. Sensibile tuttavia agli avvenimenti contemporanei in Italia durante gli anni cruciali della Guerra d’Indipendenza, il giovane diplomatico scelse comunque, a rischio della carriera, di tornare in patria, abbandonando i Borbone e schierandosi dalla parte dei Savoia.</p><p>Entrato nelle grazie del Presidente del Consiglio Camillo Benso conte di Cavour, il conte Barbolani proseguì l’iter diplomatico al servizio del neonato Regno d’Italia occupandosi in particolare dell’organizzazione del Ministero degli Esteri del giovane Stato, di cui diventò Segretario Generale tra il 1867 e il 1869. Concluso l’incarico di Segretario Generale presso il Ministero, nel 1869 fu destinato a Costantinopoli e nel 1875 a Pietroburgo. Il 31 dicembre 1876 venne promosso Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario di 1a classe e, con Regio Decreto 13 febbraio 1877, destinato alla guida della Legazione italiana di Tokyo.</p><p>Forte dei suoi contatti personali nei piani alti del Ministero degli Esteri e di un’ormai consolidata esperienza diplomatica maturata sul campo, il diplomatico abruzzese sbarcò a Yokohama per sostituire il conte Alessandro Fe’ d’Ostiani il 10 maggio 1877 con l’intenzione di proseguire le amichevoli relazioni di amicizia con quel Paese sulla scia dei suoi predecessori. Durante i quattro anni in cui resse la Legazione di Tokyo, il Barbolani si dedicò infatti alla promozione dell’immagine dell’Italia quale paese legato al Giappone da un rapporto di amicizia disinteressata, stringendo forti legami con gli esponenti della classe dirigente Meiji e sviluppando una politica diplomatica che, senza interferire in questioni di politica interna, servisse ad approfondire le relazioni politico-commerciali tra i due Paesi.</p><p>Tra le iniziative più significative della sua attività alla guida della Legazione di Tokyo, vanno senz’altro ricordati i negoziati svolti per la revisione dei trattati vigenti, che il diplomatico italiano avviò nel gennaio del 1879 con l’allora Ministro degli Esteri giapponese Terashima Munenori (1832-1893). Con l’obiettivo di ampliare l’interscambio tra l’Italia e il Giappone, il Barbolani, di propria iniziativa, propose al governo Meiji un nuovo trattato commerciale che, abrogando quello stipulato nel 1866, sancisse l’autonomia tariffaria giapponese e che, in cambio della possibilità per gli italiani di circolare, risiedere e commerciare liberamente fuori dai porti aperti, concedesse l’abolizione graduale dell’extraterritorialità. Si trattava per l’epoca di un progetto di revisione radicale e ambizioso, che avrebbe permesso al Governo Meiji di fare notevoli passi avanti nel processo di revisione dei cosiddetti “trattati ineguali”, consentendo intanto al Regno d’Italia di ottenere maggiori possibilità di ampliare la propria rete commerciale in Asia Orientale e di stabilire più intimi rapporti diplomatici con la classe dirigente giapponese, con tutti i vantaggi politici che questo avrebbe comportato per il futuro.</p><p>Scopo del presente lavoro è illustrare nel modo più esauriente possibile le modalità dei negoziati svoltisi nel</p><p>(View PDF for the rest of the abstract.)</p>

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